FRANCESCO MAI
«...Sculture virtuali forgiate nella sostanza intangibile dei bit; modelli tridimensionali fatti di calcolo e immaginazione, realisticamente illuminati in complesso e dettagliato rendering...».
Francesco Mai nasce a Milano nel 1972. Studia Biologia ed è forse proprio per questo che la sua “arte digitale” nasce dall’osservazione delle meravigliose forme della natura, una sorta di parallela evoluzione biologica dell’inorganico, paradossi di zoologie minerali e metalliche cristallizzati in reperti di un’ipotetica e irreale Storia Naturale.
Un’artista che ama le superfici corrose ed usurate dal tempo come ruggini, muffe e muri scrostati e allo stesso quelle lisce e levigate, traslucide e riflettenti… «mi piace dar vita a oggetti che non esistono ma che sono ricchi di energia e di forza; la stessa che scaturisce da torsioni e aculei che servono agli animali a difendersi, mai ad attaccare. Tuttavia questa difesa è letale. Un po’ come alcune bestiole che avvertono i potenziali predatori con colori sgargianti».
Ne derivano delle vere e proprie “digital alien sculptures” – termini coniati dallo stesso Mai - : opere che hanno una matrice organica, spesso di natura non terrestre, semplicemente perchè si tratta di forme poco usuali e per questo aliene. Tali lavori sono dei rendering, ovvero dei modelli e degli ambienti tridimensionali sottoposti a simulazione di fisica ottica, «processo estremamente gravoso e lungo per le CPU dei computer soprattutto alle elevate risoluzioni a cui lavoro che però mi permettono un livello di dettaglio al limite dell’incredibile» racconta lo scultore. Ogni immagine ha una tiratura di cinque esemplari, sono stampe con tecnologia Lambda su carta fotografica professionale Kodak, le cui dimensioni possono raggiungere i 14.000*11.000 pixel senza perdere il benchè minimo particolare!
Ah, quando arte e tecnologia si fondono…
www.francescomai.com